Che un pizzico di artistica follia sia sempre passata nelle vene dei fiorentini e degli abitanti del suo contado è cosa ormai scontata, ma che si arrivasse a realizzare una scultura con i fischi di vino ci avrebbero scommesso in pochi; eppure è una tradizione ormai secolare quella del Carro Matto, e come poteva altrimenti chiamarsi …. Pile di fiaschi impagliati al modo fiorentino e collocati su un carro per fare il percorso dalla Rufina, da dove partiva il “primo vino”, come offerta alla Signoria di Firenze.
E’ una bella tradizione di fine settembre, nella quale si racchiude la storia e tre fondamentali aspetti della vita cittadina e contadina; per prima cosa il riferimento è alla bontà della produzione del vino di Rufina e della Valdisieve in generale, il secondo si riferisce al particolare ed unico modo di trasporto che consentiva di mettere su un solo carro fino a 2800 fiaschi di vino senza che cadessero …., il terzo ricorda il profondo senso di rispetto e i rapporti tra la città e il contado di Firenze che si intrecciano con i mille rivoli della storia.

Arriverà dunque in Firenze, nel pomeriggio di sabato 27 settembre il Carro Matto, scortato dal corteo storico della Rufina e affiancato da quello di Firenze, un modo per sugellare la fratellanza e l’attaccamento reciproco.
Il programma prevede che alle ore 15,30 dal Palagio di Parte Guelfa parta il corteo storico, composto da un centinaio di figuranti, dai Musici e dai Bandierai degli Uffizi, i famosi sbandieratori che rappresentano la città di Firenze in tutto il mondo e che recentemente hanno partecipato ad una serie di eventi legati alla mondanità e charity sotto la regia della “maison” di moda Stefano Ricci.

Il corteo fa una prima tappa in San Giovanni, la piazza del Duomo, dove incontra il carro trainato simbolicamente da due spettacolari buoi di razza chianina, con le lunghe corna e il manto chiaro; qui sul sagrato avviene la benedizione del vino per poi proseguire verso piazza della Signoria ma senza dimenticare di offrire un’ampolla alla chiesa di San Carlo dei Lombardi, arrivati al Palazzo della Signoria si conclude con l’offerta del vino benedetto, il brindisi e lo spettacolo dei Bandierai, mentre da un altro carro, per la gioia di fiorentini e turisti, si vendono i fischi del vino appena arrivato in città.
Su tutto questo, da sempre, veglia il cielo fiorentino, con quel bel blu settembrino, quasi come il manto di una Madonna del Rinascimento.
Giuseppe Garbarino

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