Il mondo che non c’era – L’arte precolombiana in mostra a Firenze
Firenze culla della civiltà e come smentire questa affermazione proprio ora che, con un atto di mecenatismo dal Centro Studi Ligabue di Venezia, la città ospita un’esposizione singolare che durerà fino al 6 marzo 2016, oggi ospitata nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze e che mette in mostra una vasta selezione di opere delle civiltà della Mesoamerica e delle Ande: Olmechi, Maya, Moche, Aztechi, Chavin, Inca e molti altri popoli di quella terra oltre il mare.
La mostra “Il mondo che non c’era” ci regala un’esperienza diversa, che ci consente di scoprire tramite la presenza di diverse maschere in pietra e onice verde di Teotihuacan, sculture in terracotta e vasi a forma di felino, la società, i miti, le divinità, i giochi, le scritture, le capacità tecniche e artistiche dei grandi popoli precolombiani.
A pochi mesi dalla sua scomparsa, questa mostra vuole anche essere un omaggio alla figura di Giancarlo Ligabue, studioso veneziano organizzatore di oltre 130 spedizioni, con ritrovamenti memorabili conservati ora nelle collezioni museali di tutto il mondo.
Propulsori, o meglio atlatl ricoperti d’oro, strumenti utilizzati per lanciare lance o frecce, un grande ritratto di Montezuma, le prime ceramiche apparse nell’America precolombiana, gli splendidi gioielli dei Nazca: questo inedito e fantastico viaggio nelle Americhe del passato è oggi ospitato a Firenze proprio perché furono i Medici i primi in Europa a interessarsi e collezionare oggetti d’arte provenienti dal Nuovo Mondo, il mondo che prima non c’era.
Fino ai viaggi di Colombo, un intero continente e i millenni di civiltà, rimasero, per l’Europa, dietro il velo degli oceani. Il navigatore pensava di andare in Giappone, solo più tardi l’Occidente si renderà conto che era stato scoperto un nuovo enorme continente; fu proprio un fiorentino, Amerigo Vespucci, il primo a rendersi conto che le isole scoperte dal genovese non erano le isole indiane ma nuove terre mai raggiunte prima.
E’ stato il figlio di Giancarlo Ligabue, Inti a desiderare che questa raccolta -finora mai esposta al pubblico- potesse essere visibile, nella città dove i Medici accolsero per primi, con curiosità ma anche rispetto e attenzione, le meraviglie arrivate dal di là dell’Oceano, dal mondo che era stato appena scoperto.
Questi oggetti non furono destinati dalla famiglia fiorentina ad essere fusi o commercializzati, come sovente avvenne in Europa. I signori di Firenze seppero conservare queste memorie che, consegnate ai nostri occhi, ci permettono oggi di continuare lo straordinario incontro con quel “Mondo che non c’era”.
Per maggiori informazioni sul museo e la mostra si invita a visitare il sito internet ufficiale:
https://archeotoscana.wordpress.com/2015/09/16/il-mondo-che-non-cera/
Testo di Niccolò Garbarino