Fabbrica Europa – XXII Edizione
Si è aperta il 7 maggio e si protrarrà fino al 3 luglio a Firenze la XXII edizione di Fabbrica Europa.
Da oltre 20 anni la Fondazione Fabbrica Europa porta avanti l’organizzazione di un festival in cui si alternano spettacoli di danza, teatro e performances musicali, il tutto all’insegna dell’arte, rendendo la Stazione Leopolda un punto di incontro, di formazione e di creazione internazionale e multiculturale.
La XXII edizione del Festival si annuncia come “un’immersione in una moltitudine di universi creativi, fisici e culturali. Danza, Teatro, Musica esprimono contemporaneità non convenzionali, tracciando linee progettuali simultanee attraverso proposte innovative che lasciano emergere una polifonia di voci. Non un’accumulazione di segni, ma l’esigenza di innestare relazioni che originano nuovi significati.”
Il calendario è ricco di performances di altissimo livello tra cui gli spettatori potranno scegliere, ne segnaliamo solo alcuni:
Sezione DANZA
12 Maggio ore 21.00 presso Stazione Leopolda
E-INK (1999-2014) – Prima Nazionale
coreografia: Michele Di Stefano
interpreti: Damiano Artale, Philippe Kratz
musica: Paolo Sinigaglia
disegno luci: Michele Di Stefano
Questo lavoro nasce dalla curiosità per le modalità di trasmissione dei messaggi oracolari e divinatori che, pur essendo formalmente precisi, sono il prodotto di una destabilizzazione.
Esatta e ambigua a un tempo, la loro comunicazione è organizzata sul momentaneo addomesticamento di ciò che per sua natura desidera essere continuamente riscritto, reinventato. E frainteso.
13 Maggio ore 21.00 presso Stazione Leopolda
BOLEROEFFECT
concept e coreografia: Cristina Rizzo
performance: Annamaria Ajmone, Cristina Rizzo, Simone Bertuzzi
elaborazione sonora e Djing: Simone Bertuzzi aka PALM WINE
disegno luci e direzione tecnica: Giulia Pastore
cura e distribuzione: Chiara Trezzani
produzione: CAB 008 con il sostegno di Regione Toscana e MiBACT
coproduzione: Biennale di Venezia Danza in collaborazione con Terni Festival
BoleroEffect è un tracciato, un percorso che si sviluppa come un oggetto coreografico attorno all’assunto esplicito che il Bolero di Ravel è la partitura orchestrale più popolare esistente al mondo, una musica che tutti conoscono e riconoscono. Dato questo punto di partenza sarà possibile verificare una condizione del corpo in ‘apertura massima’, forzare la traiettoria sinuosamente accattivante di una massa eccitata. Ma che cosa è effettivamente un Bolero? È come un’isola deserta. Un luogo dove ri-cominciare, lontano dai continenti, un tracciato sonoro dentro cui trovare delle brecce, dove praticare delle turbolenze corporee e un’erotica del corpo tesa a rompere il quadro della compostezza spingendosi verso altre dimensioni, un luogo dalle molte risonanze esistenziali.
14 Maggio ore 19.00 presso Stazione Leopolda
Replica 16 Maggio ore 19.00 presso Stazione Leopolda
OMKRETZ
coreografia: Cristina Caprioli
danzatori: Philip Berlin, Ulrika Berg
partitura sonora e musica dal vivo: Yoann Durant
tecnici: Lumination of Sweden
Due danzatori interpretano venti sequenze di movimenti avanzando lungo una precisa traiettoria, da un’estremità all’altra dello spazio. Ogni volta, arrivati al temine del percorso, ricominciano, spostandosi di qualche grado in senso orario. Un passo dopo l’altro, una sequenza dopo l’altra, la danza circumnaviga lo spazio.
Sezione MUSICA
13 Maggio ore 23.00 Stazione Leopolda
MODERATAMENTE SOLO – Pasquale Mirra
Suite per vibrafono, glockenspiel, timpano, woodblock, campanaccio, oggetti
Pasquale Mirra è considerato uno dei vibrafonisti più interessanti della scena italiana e internazionale. Collabora e ha collaborato con grandi improvvisatori della scena mondiale, tra i quali: Michel Portal, Fred Frith, Nicole Mitchell, Tristan Honsinger, Ernst Rijseger, Rob Mazurek, Ballakè Sissoko, Buch Morris, Lansiné Kouyaté, Jeff Parker, Micheal Blake e molti altri.
17 maggio 2015 ore 19.00 presso Stazione Leopolda
UNITÀ DI SONORIZZAZIONE – Enrico Gabrielli / Sergio Giusti / ENECEfilm
Unità di Sonorizzazione è una performance musicale che simula il lavoro alla catena di montaggio e consiste in una rielaborazione della performance ideata per la realizzazione del film “Unità di Produzione Musicale”.
Alla base del progetto l’idea di riformulare sperimentalmente un genere di musica e il mestiere di musicista, simulando una modalità di produzione della musica che ricalchi il lavoro alla catena di montaggio, con i suoi aspetti meccanici di routine.
Durante la performance 24 musicisti/operai, divisi in squadre, produrranno musica secondo turni prestabiliti: otto siederanno a un tavolo e per un tempo di 7 min scriveranno uno spartito, ispirandosi al video riprodotto su un monitor davanti a loro. Questi spartiti verranno poi suonati da altri otto esecutori che, seduti davanti ai leggii, sonorizzeranno lo stesso video che sarà proiettato per il pubblico.
Tre capi reparto detteranno i tempi dei turni smistando i vari esecutori fra le sessioni di scrittura e di esecuzione e distribuendo gli spartiti ai vari partecipanti secondo uno schema precostituito.
Il tutto secondo un modello di turnazione continua per una durata complessiva di circa due ore.
Durante il turno saranno in vigore regole precise – divieto di fumare, bere alcolici, osservare il silenzio da parte dei musicisti in pausa – che i capi reparto si faranno carico di far rispettare.
Sarà presente inoltre una figura di supervisione e “controllo qualità” che avrà facoltà, nell’evolversi del lavoro, di dirigere e indirizzare l’andamento delle sonorizzazioni e orientare le sessioni di scrittura. Le proiezioni saranno coordinate da due operatori responsabili che faranno in modo che i tempi di proiezione coincidano con quelli di turnazione della performance.
17 maggio 2015 ore 21.30 presso Stazione Leopolda
BOUBACAR TRAORÉ – in concerto
Boubacar Traoré – voce e chitarra
Vincent Bucher – armonica
Babah Koné – calebasse
Boubacar Traoré, noto anche come “Kar Kar” (soprannome conquistato da ragazzo per il suo talento nel calcio), potrebbe essere considerato lo “Sugar Man/Sixto Rodriguez” del Mali.
Se infatti, subito dopo l’indipendenza del suo Paese, avvenuta nel 1960, le canzoni di Kar Kar vengono diffuse dalle radio e accompagnano la ricostruzione del Mali con hit come “Kar Kar Madison”, “Twist Mali” e “Kayes Ba”, non avendo pubblicato nessun disco, il musicista si ritrova dopo poco tempo senza un soldo, costretto a ritirarsi dalle scene per circa vent’anni a vivere come negoziante e sarto.
Alla fine degli anni Ottanta, quando tutti sembrano essersi dimenticati di lui, a sorpresa viene chiamato come ospite in TV e da allora, grazie a una crescente riscoperta internazionale, la sua carriera ritrova un nuovo meritato splendore, con acclamazioni anche in Francia e nel Regno Unito.
Il suo stile, caratterizzato da una voce vellutata e da una tecnica chitarristica figlia tanto del blues americano quanto dei ritmi nativi khassonké della regione nord-ovest del Mali (Kayes), ha conquistato compagni di viaggio come Toumani Diabaté, Keletigui Diabaté, Ali Farka Touré, Rokia Traoré.
Nel corso della sua carriera è stato paragonato a numerose star della musica, da Robert Johnson a Chuck Berry, anche se la sua musica rappresenta un mondo a sé.
Oggi Boubacar ha 73 anni e la sua incredibile storia è stata raccontata nel film Je chanterai pour toi e nel libro Mali Bluesdi Lieve Joris.
Il suo ultimo disco si intitola “Mbalimaou” ed è stato pubblicato nel gennaio del 2015. In poco tempo ha scalato le classifiche della world music classificandosi ai primi posti delle chart internazionali.
2 luglio 2015 – 3 luglio 2015 ore 19.00 – presso Complesso delle Murate
FESTIVAL AU DÉSERT Azalai – Laboratorio nomade
Il Festival au Désert è diventato in questi anni uno speciale momento di incontro tra culture e un’occasione per Firenze di mostrare la profonda dimensione sociale, fatta di aperture e voglia di condivisione. Le residenze artistiche da cui prendono vita i concerti del festival sono del resto dei laboratori del saper vivere oltre che del saper suonare. Fattori non secondari, che si percepiscono bene durante le esibizioni, nel momento in cui musicisti di culture lontane si accordano su direzioni complici e complementari. Il resto è emozione e musica da vivere sulla pelle.
Dopo il concerto di Boubacar Traoré alla Stazione Leopolda, il Festival farà tappa nel cuore della città, nello spazio delle Murate, con ospiti da tutto il mondo.
Tra i nomi confermati per la due-giorni: il contrabbassista di Tom Waits e John Zorn, Greg Cohen (USA), il virtuoso assoluto del balafon Aly Keita (Mali), l’affascinante e bravissima cantante Awa Ly (Francia/Senegal), il percussionista siciliano Alfio Antico (Italia) e ancora, il batterista e direttore del Festival Gnawa di Essaouira, Karim Ziad(Francia/Algeria), il violoncellista Vincent Segal (Francia) e il musicista e cantante gnawa Hamid El Kasri (Marocco).
In collaborazione con Caffè Letterario Le Murate, Le Murate. Progetti Arte Contemporanea,
Sonoria Spazio Giovani & Musica, Associazione Transafrica
Con il sostegno di Fondazione Nuovi Mecenati
Sezione TEATRO
15 maggio 2015 ore 19.00 presso Teatro Cantiere Florida
KK // I’M A KOMMUNIST KID – Glen Çaçi
coreografia e regia: Glen Çaçi
con: Glen Çaçi e Olger Çaçi
allestimento scenico in collaborazione con Andrea Saggiomo
ricerca teorica e assistente alla coreografia: Paola Stella Minni
produzione: MARCHE TEATRO – teatro di rilevante interesse culturale
coproduzione: Fabbrica Europa
What does it mean to be an emigrant twice? Will I find the right place to live? Does it exist the right place? Artwork as experience of life: Life as art: Art as job?
La bellezza è condizionata dal proprio background storico, dalle proprie radici d’infanzia? In quali termini possiamo parlare di identità, appartenenza e radici, oggi, negli anni 10 del ventunesimo secolo? Cosa ci differenzia, se ci differenzia, dai secoli precedenti e dalla modernità? E in che misura possiamo giocare oggi con la nostra identità, entità ontologicamente complessa e frattale, farla dialogare col passato e con il futuro prossimo, reinventandola a nostro piacimento? Ci sono dei privilegi che ci permettono di farlo con più o meno libertà? Quali sono? Come cittadino europeo sono forse più libero rispetto a mio fratello? Qual è il legame tra cittadinanza, libertà e immaginazione?
Glen Çaçi, giovane coreografo italo-albanese, decide di affrontare queste e altre questioni attraversando da neo-cittadino europeo le sue radici albanesi insieme al fratello, anche lui emigrato in Europa negli anni ’90, da oltre sedici anni assente dall’Albania, ma tuttora in attesa della cittadinanza spagnola. Entrambi, da condizioni e punti di vista diversi, si confrontano in scena con i propri ricordi dell’Albania, un’Albania pre-globalizzazione vissuta durante l’infanzia e l’adolescenza; un’Albania che quindi per necessità re-inventano a livello mnemonico-immaginativo con il loro sguardo di oggi.
KK diventa così una riflessione politico-performativa sulla proprietà territoriale e sull’identità culturale, filtrata da un’ironia cruda e pungente; una traduzione coreografico-contemporanea dell’estetica di un’infanzia post-comunista.
12 giugno ore 20.30 presso Teatro Goldoni
THE LIVING ROOM – Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards Focused Research Team in Art as Vehicle
13 giugno ore 20.30
14 giugno ore 20.30
creato e diretto da Thomas Richards
con: Antonin Chambon, Benoit Chevelle, Delphine Derrez, Kirchheim, Jessica Losilla Hebrail,
Bradley High, Tara Ostiguy, Cécile Richards, Thomas Richards
produzione: Fondazione Teatro della Toscana
The Living Room nasce come ricerca costante sulle potenzialità del mestiere dell’attore e su come queste si arricchiscano della realtà e delle relazioni interpersonali quotidiane. The Living Room ci porta a casa, nel luogo in cui accogliamo l’altro. Lo spettatore viene invitato a un piccolo banchetto domestico dove può sbarazzarsi del suo anonimato, e diventare un ospite. Durante l’incontro si svolge un evento performativo, strutturato e preciso, un flusso vivente di azioni basate su canti di tradizione e su testi che esplorano cosa comporta il risvegliarci di fronte a noi stessi, a l’altro e al mondo.
Per il calendario completo dell’edizione e per avere maggiori informazioni si invita a visitare il sito web della Fondazione.