Lo stemma de’ Medici, una storia di “palle”
Se passeggiate per Firenze noterete spesso uno stemma con sei palle. Questo è lo stemma della famiglia de’ Medici, con cinque palle rosse e una blu, il tutto su uno scudo d’oro. Sono tantissimi i palazzi, ville, chiese e fortezze della toscana dove si vedono questi stemmi.
Le origini di questo stemma sono avvolte nel mistero e sono state oggetto di molte speculazioni attraverso i secoli. Probabilmente essi rappresentano delle pillole farmaceutiche, o forse delle ventose (uno strumento medico tardo-medievale utilizzato per togliere il sangue), ricordando in questo modo le possibili origini dei Medici come dottori o cerusici. Tuttavia, molte persone sostengono che questa storia era in realtà stata inventata alla corte francese nel XVI secolo, al fine di diffamare la regina Caterina de ‘Medici ricordando le sue umili origini familiari.
Le sfere sono anche state interpretate come delle arance rosse, alludendo al commercio della famiglia Medici condotto con le terre d’Oriente. Altri credono che le palle sono bisanti, le monete bizantine, copiati dalla stemma della Gilda dei cambiavalute (Arte del Cambio) a cui i Medici appartenevano. I membri della famiglia a volte utilizzavano dei diversi numeri di palle; una prova di questa usanza si può ancora vedere facilmente a Firenze: nella Sagrestia Vecchia di San Lorenzo si trova uno scudo con sette palle, mentre un altro, posto sul soffitto ne ha otto, invece e la tomba di Cosimo I nel Cappelle Medicee ne visualizza solo cinque.
Re Luigi XI di Francia, con un decreto emesso nel Montlucon maggio 1465, concesse a Piero il Gottoso e ai suoi eredi e successori l’uso legittimo dei gigli di Francia su sfondo blu, introducendo la palla che si vede oggi in cima lo stemma.
Il loro grido di battaglia o il modo in cui il popolo sosteneva la famiglia de’ Medici era “Palle, Palle, Palle!” Uno dei stemmi più belli della famiglia Medici a Firenze lo potete vedere su un angolo di Palazzo Pucci, lo stemma del Papa Leone X e attribuit0 allo scultore Baccio da Montelupo.