Obbiettivo Toscana … i ladri di luce
Cogliere quel momento magico in cui la luce trasforma in emozione le immagini non è cosa per tutti, soprattutto se parliamo di fotografi; ecco che l’esperienza e spesso la fortuna aiutano moltissimo, oggi anche i numerosi programmi di grafica fanno miracoli.
Il pensiero corre alla gioia di paesaggi immacolati, incontri misteriosi, nuvole, luci, tutto quello che ci permette di ricevere dal mondo della natura che tutto pervade e modella. Attimi che sembrano eterni, ed ecco che lo scatto cattura la luce con il suo arcobaleno di colori, linee, chiaro scuri, contorni a volte indefiniti, altre volte netti e invasivi.
Parliamo del panorama toscano, le sue città, Firenze, un piccolo microcosmo di panorami mozzafiato, di luoghi dalle mille possibili inquadrature, interpretazioni, monumenti da catturare, da fermare per sempre e soprattutto da condividere.
Ogni fotografo rincorre i propri desideri, ed ecco che tutto si trasforma in arte, come gli scatti di Alessandro Firmalli, quasi un pittore, poiché le sue immagini vengono trasformate in opere d’arte uscite dal tempo con quella patina antica dove sembra a volte di distinguere le pennellate velate dal sogno immaginifico di un fotografo fortemente attaccato al territorio e ai suoi eterni panorami. Ecco qua sopra la cappella di Vitaleta a San Quirico d’Orcia, nella provincia di Siena: un vero quadro d’autore.
Giuseppe Sabella è il fotografo per antonomasia, scatta a tutto e a tutti, rendendo il suo lavoro internazionale, tanto da essere stato recentemente scelto per l’International Photography Camp “Art Image” in Romania. Giuseppe è infatti noto per le sue foto internazionali, ama viaggiare in luoghi dove i comuni mortali eviterebbero di passare le vacanze. Per fortuna condivide le immagini come sogni, con tutti. Da ricordare la passione nata sul “sabbione”, il luogo dove ogni anno si tengono le partite del Calcio Storico Fiorentino che lo ha reso forse il maggior interprete delle tradizioni fiorentine. Durante le partite coglie attimi ed espressioni, come in questo scontro tra Verdi e Azzurri. Da molti è considerato l’astro emergente nel panorama dello “scatto” fiorentino, richiesto, coccolato, imitato. E’ stato uno dei primi a capire la forza di certe immagini, a costruire la foto nel contesto in cui era l’azione, il panorama, un tramonto… Basti pensare che case editrici e istituzioni pubbliche si rivolgono a lui per essere certi che il prodotto offerto sia il più pregiato, ma soprattutto quello che rispecchi nel modo migliore la città di Firenze.
Altro personaggio che spesso capita di incontrare dietro la macchina fotografica è Alessandra Barucchieri, una poetessa che ama “scrivere di luce”, anche letteralmente; di lei voglio sottolineare i tramonti struggenti, il cielo solcato da satelliti artificiali pulsanti di umanità, come la ISS (International Space Station), un modo per ricordarci che lassù nell’azzurro profondo della notte, ci sono degli uomini come il nostro Luca Parmitano. Non per nulla era stata scelta tra una rosa di candidati proprio per incontrare l’astronauta italiano. Il Ponte del Diavolo o della Maddalena a Borgo a Mozzano (Lucca), ritratto in notturna sembra un dinosauro che esce dalle acque del fiume Serchio, mentre Alessandra fotografa senza paura.
Un’altra donna, piena di fascino mistico è la ventunenne Alice Pastorelli, una fiorentina malata di fotografia, sempre pronta a cogliere l’attimo, felina e scattante, ma anche riflessiva e seducente con le sue immagini ricche di colori pastello, come questa passeggiata in un campo di grano appena falciato. Qua e la scatti rubati mentre si cammina su un marciapiede, si percorre una vecchia strada, mentre si vive e mai si sopravvive, quasi come se la fotografica serva non solo a fermare i momenti felici, le emozioni, ma anche a tramandare le proprie impressioni o turbamenti.
Firenze e la Toscana in generale, sono luoghi dai mille volti fotografici, luoghi dove la passione per la fotografia crea eccitazione, come una sindrome di Stendhal contemporanea, quando il fotografo usa il cuore e non la tecnica, quando segue quel leggero soffio di brezza serale o i raggi di un sole a picco sulla città; a volte anche la pioggia è motivo per fermare momenti e scorci di vita.
Altro stimolante personaggio del mondo della fotografica digitale è Ottavio Pistella, un eccellente interprete dell’elaborazione al computer, non solo per ottenere risultati diversi dal reale, ma soprattutto per sottolineare o evidenziare quello che l’occhio non vedrebbe correttamente. Un esempio per tutti gli scatti per il concorso di Vogue Italia, che insieme alla Swatch è stato fatto all’inizio del 2014 e nel quale Ottavio ha concepito l’unione tra spazio, natura e contemporaneità, scegliendo le terre secche e i panorami collinari di Ville di Corsano, fuori Siena, luogo con forti contrasti e nuove sensazioni da condividere con chi vede le sue immagini.
Stiamo parlando di professionisti e amanti della fotografia, non di geni o grandi nomi dell’immagine pubblicitaria, però nel loro piccolo emergono in mille modi, come Maurizio Rufino, il fotografo dell’Oltrarno, il quartiere fiorentino più popolare ed artigiano. Qui Maurizio ha il suo studio, conosce ogni angolo, ogni tabernacolo, strada, persone, piccola e media umanità, ma soprattutto i calcianti Bianchi, con le loro espressioni di gioia e tristezza, ma sempre fiere. I monumenti del suo quartiere non hanno segreti, nel giorno come nella notte, con il sole o con la neve, come questo scatto della piazza di Santo Spirito.
Ricordiamo che è importante amare la nostra terra, ma soprattutto non dobbiamo dimenticare di portarci dentro di noi le immagini più belle, sempre; descrivere il mondo che ci circonda con un’immagine bloccata per sempre è quasi
magia, ma saperla capire oltre quello che rappresenta non è per tutti, quindi guardate, osservate e catturate, basta una breve pressione sul tasto della vostra reflex digitale.
Giuseppe Garbarino