Estate Fiesolana – La Clemenza di Tito, la psicologia in musica
Appuntamento per venerdì 11 e sabato 12 luglio in quel luogo dove le muse degli antichi sono ancora di casa, l’anfiteatro romano di Fiesole. La Clemenza di Tito è un dramma di forte ispirazione psicologica, dove la musica si impadronisce degli spettatori grazie all’impegno della Scuola di Musica di Fiesole, insieme all’Orchestra giovanile italiana e il Mozarteum di Salisburgo che sotto la competente direzione di Josef Wallinig interpretano questa opera di Mozart con quello spirito di chi ha capito perfettamente la partitura volgendo gli sguardi gli uni agli altri per seguirsi e porre la massima attenzione ai cenni del maestro. Le prove stanno dando i loro frutti, attendiamo con ansia l’esibizione madre.
E’ un momento in cui l’esperienza si unisce alle giovani speranze e quest’opera, ultimo lavoro teatrale del celebre autore salisburghese, fu l’occasione celebrativa per l’ascesa al trono imperiale del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo. Mozart anche in questa occasione non rinunciò alla sua libertà d’invenzione modificando le rigide regole dell’opera seria settecentesca a vantaggio di una scrittura più intensa e di una penetrazione psicologica dei personaggi in chiave più moderna, lasciandoci fortunatamente questo suo ultimo immortale capolavoro. La partecipazione dell’Universität Mozarteum Salzburg garantisce l’elevata preparazione del cast vocale e la cura dell’allestimento scenico, mentre la Scuola di Musica di Fiesole è perfetta per sostenere l’impegnativa parte strumentale, inoltre è necessario porre attenzione agli ottimi musicisti dell’Orchestra Giovanile Italiana. La regia è affidata al fantasioso Eike Gramss (lo scorso anno si dedicò al Rosenkavalier nell’ambito del Maggio Musicale Fiorentino).
Il dramma è incentrato sulla figura dell’imperatore romano Tito Vespasiano che miracolosamente scampa alla congiura ordita da Vitellia (figlia del deposto imperatore predecessore di Tito, che pure prova per lui amore), scoperti i traditori segue la condanna, ma alla fine arriva l’atto di clemenza inaspettato, perdona a tutti lasciandoli in preda al rimorso.
Il luogo, la trama, la musica e gli artisti, tutto aiuta nel creare un fascino discreto che solo in luoghi come questo è possibile trovare; non mancate di salire sulla collina di Fiesole, affacciatevi sull’anfiteatro e capirete quello che fino ad oggi avete perso.