Sacri splendori a Palazzo Pitti: la raccolta delle reliquie della dinastia de’ Medici
E’ stata appena inaugurata una mostra che lascerà il segno, si tratta della prima esposizione del tesoro artistico religioso appartenuto alla famiglia Medici, una raccolta di ricchissimi reliquiari, pregiati oggetti sia di venerazione che di fattura artistica che dopo una dispersione iniziata nel 1785 sono finalmente stati raccolti e catalogati per realizzare questa mostra negli ambienti del Museo degli Argenti.
Oro, argento, pietre preziose contornano le ossa dei santi, venerate reliquie che erano un tempio conservate nella Cappella delle Reliquie che si trovava al piano nobile del palazzo, accanto agli appartamenti dove abitavano le granduchesse di Toscana.
Questa collezione è una delle più ricche d’Europa, superata solo da quella spagnola conservata all’Escorial.
La collezione ha una storia curiosa, infatti Pietro Leopoldo desiderava acquisire alcuni vasi in pietra dura che furono di Lorenzo de’ medici e che a quel tempo erano conservati nella basilica di San Lorenzo, ma per ottenerli e aggiungerli alle collezioni granducali dovette fare un cambio, offrì infatti la collezione di reliquiari, ben cento pezzi pregiati.
Alcuni anni dopo con il riordino e del patrimonio i restanti reliquiari andarono nelle nuova Cappella Palatina al piano terra del palazzo e in quella occasione altri oggetti vennero donati all’arcivescovo di Firenze che a sua volta, ne fece dono ad alcune chiese e pievi della diocesi.
Questa mostra è il risultato di una vera “caccia”, un lavoro certosino per ricostruire descrizioni e schede delle notevoli opere di oreficeria fiorentina. Molti dei reliquiari erano chiusi in armadi delle sacrestie, e di essi si era persa ogni traccia di memoria storica sulla importante provenienza. Durante i restauri degli oggetti sono emerse numerose curiosità sulla provenienza originale di cornici o altri manufatti, come ad esempio il reliquiario della Santa Croce, realizzato utilizzando una cornice dove era il ritratto di Enrico III di Francia, sulla quale si trova il punzone dell’orafo di Parigi che la realizzò.
All’interno di questa teche si trovano ossa spesso provenienti dalle catacombe, ma la ricerca spirituale e materiale delle reliquie dei santi, portò all’acquisizione di frammenti provenienti da regioni remote, come ad esempio il caso dell’osso del femore di San Casimiro, patrono della Polonia e Lituania. Nei secoli passati il fervore religioso portò alla ricerca delle ossa dei santi, molto spesso con risultati non del tutto in linea con il senso sacro, ossa di dubbia provenienza, ricercatori senza scrupoli e altri trafficanti riuscivano a convincere e a farsi dare documenti di riconoscimento da parte di religiosi locali in cambio di denaro. Ma tutto questo non limita il significato della raccolta, come non mette in secondo piano la ricchezza delle fatture artistiche delle opere realizzate.
La mostra è stata curata da Maria Sframeli e Riccardo Gennaioli, come il catalogo edito da Sillabe, ed è stata possibile grazie alla promozione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, il Museo degli Argenti e l’Arcidiocesi di Firenze, con Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Con queste parole piene di soddisfazione è intervenuta la Soprintendente Cristina Acidini:
“Questa mostra, dedicata alla ricostruzione del Tesoro della ‘Cappella delle Reliquie’ in Palazzo Pitti, come recita il titolo sotto l’epigrafe sintetica ma evocativa Sacri Splendori, fa sì che a distanza di quasi quattro secoli riaffiori, manifestandosi nella sua magnificenza, l’identità dimenticata e dispersa di un autentico santuario interno alla reggia medicea, ch’era stato inaugurato con cerimonia solenne nel 1616.” (Cristina Acidini).
La mostra inizia il 13 giugno, con una sosta dall’8 al 16 agosto compresi, il venerdì pomeriggio, alle ore 15.00 e 16.30, e il sabato mattina alle ore 10.00 e 11.30 i visitatori potranno accedere con una visita accompagnata alla Cappella delle Reliquie. Le visite alla Cappella saranno a numero chiuso e accessibili fino a esaurimento dei posti, si consiglia pertanto la prenotazione chiamando il 055 294883.
Giuseppe Garbarino