Santa Maria Novella e il Chiostro Grande, l’apertura straordinaria del sabato 8 marzo
Vicino agli alberghi Hotel Rivoli e Best Western Grand Hotel Adriatico, si trova la Chiesa di Santa Maria Novella, uno di quei luoghi che spesso il turista dimentica di visitare nel suo soggiorno fiorentino, ma vi consigliamo vivamente di trovare del tempo per farlo. Architettonicamente è una delle chiese gotiche più importanti della Toscana. L’esterno è opera di fra Jacopo Talenti e Leon Battista Alberti. Internamente ci sono delle straordinarie opere d’ arte, tra cui la Trinità di Masaccio, un ciclo di affreschi del Ghirlandaio che ornano la Cappella Tornabuoni e il Crocifisso di Giotto.
Il convento fu costruito tra il 1279 e il 1357 dai frati domenicani nei pressi di una chiesa del VII secolo posta nei campi appena fuori le mura medievali di Firenze. La parte inferiore della facciata di marmo è in stile romanico, forse eseguita da un architetto domenicano il frate Iacopo Talenti da Nipozzano, mentre la parte superiore fu completata solo 100 anni dopo, nel 1470 da Leon Battista Alberti. Così, la facciata non è solo la più antica di tutte le chiese di Firenze, ma è anche l’unica chiesa con la sua facciata originale. In altri casi le chiese fiorentine hanno visto il completamento delle facciate diversi secoli dopo e con progetti diversi da quelli originali.
Una parte del complesso monumentale è visitabile solo incerte occasioni, come per il sabato 8 marzo, quando sarà possibile entrare nel magnifico Chiostro Grande, sede della scuola dei Carabinieri fin dal 1920, e come tale è generalmente chiuso al pubblico. Il Chiostro Grande di Santa Maria Novella si chiama così proprio per la sua superfice, con 56 arcate che circondano il corridoio interno al cortile. Su un lato si trova il famoso laboratorio profumo farmaceutico di Santa Maria Novella, il cui ingresso è in Via della Scala e sul suo lato orientale confina con il Refettorio del complesso museale di Santa Maria Novella.
Costruito tra il 1340 e il 1360, ospitava su tre dei suoi quattro lati i dormitori per i frati che vivevano qui. Due secoli più tardi, due famiglie nobili fiorentine e il Granduca Cosimo I de ‘Medici finanziarono le decorazioni di tutte le pareti con affreschi della vita di San Domenico e altri santi domenicani, scene della vita di Cristo e ritratti di importanti membri della comunità di Santa Maria Novella. Il ciclo di affreschi è stato dipinto nel 1570 e nel 1590 da oltre 15 diversi artisti dall’Accademia noti per opere collettive similari, come Alessandro Allori, Santi di Tito e Poccetti. La dimensione, l’iconografia e il chiaro stile narrativo delle scene ne fanno una delle più importanti opere della Controriforma.