Quando Firenze era “inglese”. I soggiorni della regina Vittoria.
Uno dei più illustri turisti di Firenze è stata la regina Vittoria (1819-1901). Si ricorda che una delle sue mete preferite era la visita al Parco delle Cascine, tanto che in suo onore venne realizzata, non lontano dall’ingresso originario del parco, una piccola ma particolare fontana che oggi si può vedere in piazza Vittorio Veneto.
Durante il suo lungo regno, la regina Vittoria visitò Firenze per tre volte, soggiornando per circa un mese ogni volta. Desiderando che le sue vacanze fossero le più private possibili viaggiava usando il nome di contessa di Balmoral, ma il viaggio sul treno reale con circa 80 accompagnatori non passava certamente inosservato. L’accompagnatore più curioso era un indiano che indossava sempre un turbante e di nome Abdul Karim, suo grande favorito, noto come ‘ il Munshi ‘; oltre ai parenti, medici, ecc.., il gruppo era formato da guardie scozzesi vestite con il kilt e altri servitori indiani.
La regina amava utilizzare solo le sue cose e prima di arrivare a Firenze faceva spedire, la sua carrozza, le sue argenterie, la scrivania rivestita di pelle verde, porcellane e posate.
La prima visita avvenne nel 1888, quando aveva 69 anni e sembra strano che abbia aspettato così tanto tempo, visto che il marito, principe Alberto di Sassonia-Coburgo- Gotha vi aveva già vissuto per tre mesi proprio l’anno prima di sposarla, quando era ospite dei marchesi Gerini in via Ricasoli.
Per la due prime visite utilizzò come residenza la Villa Palmieri (ved. foto) e i fiorentino gradirono sempre la sua permanenza in città, che lei ricambiò con l’amore per la natura, che amava ritrarre nei disegni e per le tradizioni, visto che nei suoi diari ci ha lasciato un entusiasta descrizione dello Scoppio del Carro che ammirò dal piano superiore della Loggia del Bigallo.
In un’altra occasione venne organizzata per lei una Battaglia dei Fiori e un corteo di carrozze floreali che ammirò dal balcone di Palazzo Medici Riccardi.
L’ultima visita avvenne quando aveva 75 anni e spesso si muoveva con una speciale sedia a rotelle, ma senza mai tralasciare di ricevere le visite dei rappresentanti della comunità inglese a Firenze e degli aristocratici che le volevano rendere omaggio o di visitare i giardini della città. Negli anni successivi preferì fare dei viaggi più corti fermandosi nel sud della Francia.
L’unico segno che rimane della sua presenza in città è la piccola fontana in piazza Vittorio Veneto, oggi in parte danneggiata e che venne realizzata con il contributo degli inglesi residenti in città. Oggi si pensa ad un restauro che dovrebbe costare circa 25.000 euro e a spostarla in una zona centrale del parco delle Cascine.