Prossimamente a Firenze la mostra-evento “Da Fra Angelico a Leonardo: disegni del Rinascimento Italiano”.
Che bello poter dimenticare almeno per una volta il gigantismo che ossessivamente ci circonda nei musei e potersi avvicinare ad opere, anche minuscole, cogliendone da vicino le più piccole sfumature, i più piccoli dettagli. Opere disegnate a carboncino, gesso, inchiostro e pastello da giganti come Botticelli, Michelangelo, Jacopo e Gentile Bellini, Raffaello, Mantegna, Leonardo, Verrocchio, Tiziano.
Nella prossima stagione invernale-primaverile 2011, dopo il successo ottenuto al British Museum di Londra, cento disegni di maestri del Rinascimento italiano provenienti dai più importanti musei del mondo verranno per la prima volta esposti alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
La mostra “Da Fra Angelico a Leonardo: disegni del Rinascimento Italiano”, oltre ad offrirci una gamma incomparabile di grandi opere, ci regala anche il lusso di pensare al disegno, a come è stato creato e alla sua evoluzione. Con la riflettografia a infrarossi è stato possibile scoprire le versioni originarie di molti disegni che saranno presentate per la prima volta alla mostra. E’ il caso, per esempio, dello schizzo della Vergine con il Bambino di Andrea Mantegna: sotto il tratto ad inchiostro è affiorato un precedente disegno a carboncino che svela tutti i ripensamenti dell’artista. Ma fra le scoperte fatte grazie all’infrarosso, la più bizzarra è senz’altro quella che riguarda il disegno preparatorio che Michelangelo realizzò per la sua scultura della Madonnina col bambino. Si è scoperto che il modello originario della Vergine era un maschio.
Gran parte di questi disegni non sono mai accessibili se non agli addetti ai lavori: questa è dunque un’occasione davvero unica per vederli. Guardare il Rinascimento attraverso i disegni è come vederlo nascere, in diretta nella bottega dell’artista. Questi disegni erano schizzi preparatori, studi per statue o dipinti, destinati a restare in bottega. Ma proprio per questo essi sono unici e mostrano il volto più immediato, informale e spontaneo dell’arte rinascimentale.
Alla mostra sarà possibile ammirare anche il primo disegno preparatorio conosciuto nella storia dell’arte europea, lo studio che Lorenzo Monaco realizzò nel 1407 per il pannello di sinistra del trittico dell’Incoronazione della Vergine. Il trittico, conservato alla National Gallery di Londra, è stato concesso in prestito per la mostra. Ma non solo la National Gallery, anche il Louvre ha concesso alla mostra il San Giorgio che Raffaello dipinse nel 1504-1505 e che potrà essere accostato al disegno preparatorio degli Uffizi.
L’iter cronologico della mostra permette di seguire l’evoluzione del disegno verso un sempre maggiore realismo, una voluta centralità dell’uomo e l’uso sempre più sofisticato della prospettiva per creare l’illusione della tridimensionalità, come dimostrano gli splendidi drappeggi di Giovanni Antonio Boltraffio o lo scorcio di uomo sdraiato di Andrea Mantegna. Gli autori dei cento disegni in mostra sono tutti i più grandi artisti dell’epoca, da Maso Finiguerra e Antonio Pollaiuolo che si fregiavano del titolo «maestro del disegno» a Lorenzo Monaco e Pisanello, da Andrea del Verrocchio a Pietro Perugino, da Filippino Lippi a Domenico Botticelli, da Luca Signorelli a Giuliano da Sangallo.
Leonardo da Vinci domina la seconda parte della mostra con dieci disegni, compresa la prima opera attribuita con certezza all’artista, un disegno datato 1473 della Valle dell’Arno vista da Vinci, che è anche il primo paesaggio nella storia dell’arte europea. Dopo Leonardo è la volta di Michelangelo e di Raffaello, che rappresentano l’apoteosi del classicismo. La mostra si chiude con un ritratto di giovane donna disegnato da Tiziano, che dimostra la diversità di stile dei veneti ma anche la grande abilità di questo artista noto soprattutto per i suoi dipinti. Una rivelazione, l’ultima di molte che la mostra regalerà ai suoi visitatori.