Michelangelo – Dal passato i disegni segreti
Non mancano mai le sorprese, quando si pensa che tutto sia stato detto, scritto o scoperto ecco che, dietro una parete bianca di un sotterrano nel centro di Firenze, appaiono i disegni di uno dei grandi artisti che ci ha regalato il Rinascimento. Qui, nei sotterranei della sagrestia nuova di San Lorenzo, la chiesa amata dalla famiglia dei Medici, si nascose nel 1530 Michelangelo Buonarroti, sostenitore della Repubblica Fiorentina, subito dopo la conquista da parte delle truppe imperiali di Carlo V che voleva riportare i Medici al potere nella città di Firenze.
Il terrore della rivincita medicea e le possibili conseguenze delle vendette su chi aveva attivamente partecipato alla difesa della città, indussero Michelangelo a nascondersi per attendere momenti più tranquilli. Quale posto migliore che il sotterraneo di San Lorenzo, la chiesa della famiglia Medici? Astuzie del grande artista che da una finestrella osservava gli avvenimenti giornalieri, riceveva notizie e qualche misero pasto. Era una prigione anche questa, ma l’arte del maestro si fece strada anche in un luogo buio ed angusto, pochi metri quadrati. Sulle pareti Michelangelo disegnò una ragnatela di immagini, il carboncino che utilizzò diede vita alle forme di uomini, studi, idee, mentre fuori continuava la vita quotidiana.
Oggi, dopo un attento studio e recupero è possibile finalmente ammirare questi capolavori dei quali si scoprì la prima traccia nel lontano 1975, grazie alla brillante intuizione di Paolo del Poggetto, direttore delle Cappelle Medicee.
Il luogo è così piccolo e poco accessibile che non è possibile una visita diretta. I visitatori del Museo delle Cappelle Medicee, potranno però vedere i disegni michelangioleschi utilizzando la multimedialità con il sistema del touch screen; con il semplice tocco della mano i tratti scuri prenderanno forma visiva e si potrà osservare chiaramente il Laocoonte, una testa di cavallo, studi del famoso David, i corpi aggrovigliati come quelli che si vedono sul soffitto della Cappella Sistina e tra gli altri anche una sorta di autoritratto.