RIFICOLONA, UNA TRADIZIONE CHE DURA DA SECOLI
Come ogni anno, il 7 e l’8 Settembre Firenze si colora con la festa della Rificolona. La sua origine si perde nei secoli quando per la festa della Santissima Annunziata i contadini che scendevano dalla montagna Pistoiese e del Casentino venivano in città per rendere omaggio alla Vergine Maria e ne approfittavano per fare mercato. La fiera prese il nome di “fierucola” e “fierucolona” (una festa piccola ma importante) divenuta oggi la “rificolona”. La Rificolona era nata come festa sacra e processione dedicata alla Madonna, ma con il tempo diventò la festa dei bambini che correvano per le strade in gruppi, affrontandosi a colpi di cerbottane per bruciare i lumini degli avversari.
L’origine dell’uso delle rificolone risale alla metà del 1600 quando i contadini restavano a dormire in città, sistemandosi nei loggiati della piazza della SS Annunziata e alla luce dei lampioncini cantavano le lodi alla Vergine. Con il tempo i contadini diventarono motivo di scherzi e prese in giro da parte dei ragazzi di città.
In questa serata vengono ancora cantate delle curiose cantilene “ona, ona, ona ma che bella rificolona!”, “La mia l’è co’ fiocchi e la tua l’è co’ pidocchi. E l’è più bella la mia di quella della zia…”, ripresa anche nell’operetta di Augusto Novelli, “L’acqua cheta” o l’altro ritornello meno noto: “Bello, bello, bello, chi guarda l’è un corbello.”
Dell’antica festa è stato ripreso un mercato chiamato La Fierucola del Pane, che dal 1984 si tiene in piazza SS. Annunziata ogni primo fine settimana del mese di settembre. La Fierucola propone prodotti biologici, artigianato manuale e tradizionale, convegni sulla biodiversità, un modo per difendere le produzioni tipiche nell’ambito della cultura locale. Come una volta le piccole aziende agricole portano in piazza i loro prodotti permettendo ai cittadini di approvvigionarsi e di riscoprire gli antichi sapori tradizionali della tradizione contadina.