Le collezioni del 900 per i cento anni della Galleria d’arte moderna
A Palazzo Pitti si è aperta una mostra sulle collezioni novecentesche conservate nel museo, un modo per attirare l’attenzione su quella raccolta di opere fino ad oggi relegata nei depositi a causa della mancanza di spazi espositivi e parlare anche dei fermenti culturali della Firenze di cento anni fa. Cento anni fa la Convenzione tra Stato e Comune di Firenze per la creazione del primo nucleo del museo, quando era ospitato in una sezione della galleria dell’Accademia e dal 1924 a Palazzo Pitti. In mostra vedrete le opere acquistate alle varie edizioni delle biennali veneziane tra il 1925 ed il 1945, alla Quadriennale Romana del 1935, e a quelli presso la Società di Belle Arti di Firenze e soprattutto delle Sindacali Toscane, dedicate alla cultura figurativa regionale.
“Luci sul 900”, questo il titolo della mostra, è un percorso attraverso molti capolavori inediti del secolo scorso, nella speranza di consolidarne l’esposizione in modo permanente nelle ultime sale di facciata della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, come è accaduto per le collezioni novecentesche del Comune di Firenze che con il nuovo Museo Novecento sono state sistemate negli spazi espositivi nel complesso delle Leopoldine.
Le opere esposte rappresentano i principali interpreti della cultura figurativa italiana del ’900: Felice Carena, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Gino Severini, Giuseppe Capogrossi, Guido Peyron, Ottone Rosai, che si alternano a quelle degli esponenti del gruppo del “Novecento toscano” di Baccio Maria Bacci, Giovanni Colacicchi e degli altri frequentatori del noto caffè delle “Giubbe Rosse”, quando la città degli anni Venti fu un fertile centro di incontro dei migliori artisti ed intellettuali italiani.
La mostra termina con la presentazione delle acquisizioni dal 1985 ad oggi: tra queste Confidenze di Armando Spadini, la Mascherata di Mario Cavaglieri, già in collezione Longhi, e una bellissima Veduta di Grizzana di Giorgio Morandi, dedicata all’amico Ragghianti.
Per essere esposti molti dipinti hanno dovuto sostenere un restauro conservativo, pertanto l’occasione di questa mostra, che durerà fino al 8 marzo del 2015, è stata provvidenziale per la loro conservazione e tutela.
L’esposizione è stata realizzata considerando non il periodo storico, ma l’arrivo nei depositi della Galleria, spesso per donazioni, a sottolineare il fervore culturale che queste opere emanano.