Il ritorno del “colosso” – l’Appennino del Giambologna riappare al pubblico
All’interno del giardino della Villa di Pratolino si trova la statua di “Appennino” (1579-1580), una scultura colossale del Giambologna, che inizialmente doveva emergere da una nicchia rocciosa che la circondava a forma di volta. In questo luogo si trovavano diverse grotte con automi che funzionavano ad acqua, ad esempio un organo, getti a sorpresa che bagnavano i visitatori quando ai Fontanieri veniva dato l’ordine di aprire i rubinetti segreti, un luogo con sorprendenti effetti che collegavano l’arte alla natura.
La villa fu costruita dal solitario Francesco I de ‘Medici, Granduca di Toscana, in parte per compiacere la sua amante veneziana, la nota Bianca Capello. Il progettista della villa e dei giardini era l’architetto tutto fare della sua corte, Bernardo Buontalenti, che realizzò villa e parco lavorando dal 1569 al 1581, ma era già riuscito a dare un’impostazione adeguata per il matrimonio pubblico di Francesco e di Bianca Cappello che si tenne nel 1579. Il luogo è stato definito uno splendido esempio di giardino manierista.
Da domenica 19 ottobre il pubblico può nuovamente ammirare l’Appennino del Giambologna, la statua colossale che si trova nel parco e che è stata restaurata dopo anni di transenne ed impalca. Il parco di Pratolino si trova lungo la via Bolognese ed è aperto dalle ore 10:00 alle ore 17,00. Questo capolavoro venne realizzato tra il 1579 e il 1580, è alto dieci metri d’altezza e un tempo l’interno della statua ospitava grotte decorate con affreschi e giochi d’acqua.
Il costo del restauro è stato di circa 315.000 €,ed era iniziato nel settembre 2011. Altri interventi devono essere eseguiti nella grotta inferiore e deve essere sostituita la recinzione, così come la vegetazione e l’illuminazione subiranno cambiamenti.