Florentia: il giglio e il Marzocco simboli della città
Florentia era il nome dell’antica Firenze in epoca romana; l’emblema di Firenze, oggi come un tempo è un giglio rosso, un fiore che deriva dall’iris fiorentino, un fiore blu pallido o bianco o chiaro che è ancora oggi molto diffuso lungo le strade di campagna che circondano la città. Altri storici asseriscono invece che deriva dalla ginestra, un’altra pianta molto comune nelle colline intorno alla città; infatti se osserviamo i petali sono molti simili a quelli dello stemma cittadino.
Quando Firenze era un libero comune, nel XII secolo, l’emblema della città era leggermente diverso, con i colori invertiti, il giglio era bianco su fondo rosso, ma in seguito al conflitto tra Guelfi e Ghibellini i colori della città furono invertiti, risultando in un giglio rosso su fondo bianco. L’emblema è rimasto praticamente inalterato nel corso dei secoli ed è ancora oggi il simbolo del comune.
Uno dei più antichi simboli della città è il Marzocco, un leone seduto, reggente con una zampa lo stemma di Firenze. La sua statua si può vedere in piazza della Signoria accanto al Palazzo Vecchio.
Il nome Marzocco deriva da Marte, il primissimo simbolo di Florentia, il tempo lo ha poi sostituito curiosamente con il leone. Una curiosità poco nota è che i leoni a Firenze c’erano davvero, infatti erano tenuti dentro alcune gabbie dietro al Palazzo Comunale, nella via che è ancora oggi conosciuta come Via dei Leoni. Questi animali sono stati mantenuti dalla città e ammirati da tutti come un simbolo di libertà.
Dobbiamo ricordare che Florentia, la Firenze romana, occupava un quadrilatero delimitato dalla moderna Via Cerretani-piazza Duomo a nord, via del Proconsolo a est, Piazza della Signoria-Via delle Terme a sud e Via dei Tornabuoni a ovest. Le due strade principali, il decumano (est-ovest) e il cardo (nord-sud) si intersecavano più o meno nel punto in cui si trova oggi Piazza della Repubblica, l’antico Foro Romano. La colonna in piazza è sormontata da una statua raffigurante l’Abbondanza, una copia rifatta nel XVIII Secolo per sostituire l’opera originale di Donatello, danneggiata dal tempo. La piazza attuale, realizzata nel XIX secolo, è sul posto un tempo occupato dal Foro Romano.
Durante il prossimo Forum Unesco, che inizia oggi, sarà possibile visitare i nuovi scavi del teatro romano che si trovano