EXPO bussa a Firenze, gli eventi in città
Parliamo nuovamente di Expo e di sinergie con Firenze. La città avrà la sua vetrina in occasione dell’evento milanese, ma invece di portare le sue eccellenze a Milano, farà in modo che i visitatori vengano a Firenze.
Sarà la società Promo Firenze a proporre iniziative per coinvolgere aziende e associazioni, come ad esempio Pitti Immagine, Taste, Ruralia e il Maggio Musicale.
Da maggio a ottobre del 2015 la città ospiterà una serie di iniziative come la realizzazione di una grande cupola in piazza del Grano, per ricordare il grande Brunelleschi, ma anche per creare un luogo che diventerà un l’info point per il semestre dell’Expo 2015.
Probabilmente in piazza San Firenze verrà ideato uno spazio dedicato alle grandi aziende; il luogo sembrerà un temporary show room e meeting point dove a rotazione le aziende più significative potranno esporre i propri prodotti di eccellenza.
Verranno anche ideati “I giorni del fare”, un calendario di visite guidate alle aziende più innovative della regione. Un’occasione per comprendere meglio le potenzialità delle produzioni locali.
Anche le ville medicee ospiteranno eventi, ad esempio a Poggio a Caiano si cercherà di raccontare la storia dell’imprenditoria locale insieme al Consorzio del Cappello di Signa e coinvolgendo la produzione della moda di Scandicci.
Ricordando il tema dell’Expo, che pone l’accento sull’alimentazione, saranno ideati degli spazi pubblici trasformati in “Orti di Firenze”, questo grazie ai ragazzi delle scuole elementari e medie che collaboreranno insieme a chef toscani.
Giugno verrà ricordato come il mese del grano, con una grande “Festa del pane”, forse nei saloni dell’antico granaio di Orsanmichele, posto nel centro della città.
A chiudere il periodo dedicato all’Expo “Oltrarno Viva-nde” quando il quartiere artigiano diventerà una sola cosa con la gastronomia.
Lascia perplessi la completa mancanza di riferimenti ai 150 anni di Firenze Capitale, quando nel 1865 la città diventò capitale d’Italia, eppure i legami con l’Expo non mancherebbero, basti ricordare il libro di Pellegrino Artusi e la nascita della cucina nazionale italiana.