Estate vuol dire gelato. Tutti da Vivoli, la famiglia storica dell’ice cream fiorentino
Quando arriva la calura estiva la miglior cosa è mangiare un buon gelato e per questo consigliamo Vivoli, la gelateria più antica di Firenze, un posto dove si degusta ancora un gelato eccezionale, uno per tutti il gusto al limone, unico e irripetibile. Per capire quanto è stato famoso questo locale nella zona di Santa Croce, basta osservare attaccata su muro una vecchia cartolina degli anni Sessanta che, spedita dall’America senza indirizzo, ma solo con la scritta “Vivoli – Ice Cream – Europe”, venne consegnata ai destinatari. A volte c’è una coda che riempie tutta la strada, ma il gelato è sicuramente da provare!
Nel 1929 Serafino Vivoli aprì una latteria che ben presto divenne un punto di ritrovo del quartiere dove prendere il caffè e comprare la panna montata la domenica. Nel negozio iniziò a lavorare anche il fratello Raffaello e nel 1932 i fratelli Vivoli decisero di iniziare la produzione del gelato. Il ghiaccio naturale proveniva dalle ghiacciaie del Saltino, sopra Vallombrosa, dove era prodotto in inverno e conservato fino all’estate. Il trasporto in città si doveva fare di notte, per limitare lo scioglimento.
Fu Piero, figlio di Raffaello, che tra li anni 60 e 70 del 900 portò all’apice la fama della gelateria fiorentina, citata su moltissime guide turistiche quasi fosse un monumento. Oggi gli eredi continuano l’attività della gelateria con passione, affiancandole anche un laboratorio artigianale di pregiata pasticceria.
La gelateria Vivoli è in via dell’isola delle Stinche, le piccole finestre ad arco sui muri dei palazzi ci ricordano la distribuzione della mescita del vino delle antiche famiglie notabili, davanti a Vivoli la duecentesca chiesa di San Simone.
Nei dintorni si trovavano le antiche prigioni delle Stinche, costruite nel 1299 dalla Repubblica fiorentina, qui erano tenuti i prigionieri di guerra e i colpevoli di reati politici.
Anche il nome della via ” Isola delle Stinche” ha un significato simbolico. Il nome attuale che dopo la I guerra mondiale sostituì quello di “Via del Mercatino”, indicava la costruzione del carcere priva di finestre, circondata da acquitrini e fossati che davano all’edificio l’aspetto di un’isola, mentre l’appellativo ‘Stinche’ deriva dal nome di provenienza dei primi prigionieri che arrivavano da un castello del Chianti conquistato
dalla Repubblica fiorentina.
Famosa la frase di una canzone di Riccardo Marasco, nella quale si cito la gelateria … ” la portai da Vivoli a prendere il gelato, la disse l’è marmato… la mi fece scomparì…”.